Reblogged from Rivista Micron
Fra le aree più povere del mondo quelle rurali hanno ancora più difficoltà ad avviare dei processi di sviluppo sostenibile. I mezzi di sostentamento dei poveri rurali sono di meno rispetto a quelli delle aree urbane, e questo anche perché l’influenza dell’ambiente sulle povere economie rurali li rende fondamentalmente diverse da quelle dei Paesi più sviluppati. Del miliardo di persone che vive sotto la linea di povertà nel mondo, la maggior parte vive in comunità rurali dove le risorse naturali diventano una spada a doppio taglio. I sistemi ecologici forniscono sussistenza, ma anche diffondono elevati tassi di malattie infettive.
Oltre il 75% delle persone che vivono in aree povere e rurali dell’Africa sub-sahariana e del sud-est asiatico muore a causa di malattie infettive. Ed è noto che la cattiva salute è a sua volta una trappola della povertà: se un contadino o il suo bestiame si ammala, l’economia del sistema peggiora. L’incapacità di guadagnare abbastanza per salvare la propria vita o quella dei propri cari rende sempre più difficile investire per migliorare la propria condizione. Non a caso gli autori parlano in questo senso di “trappole della povertà” – poverty traps – quando cioè un circolo vizioso si autorafforza permettendo alla povertà di persistere.