Allarme clima, troppi i paesi che emettono più gas serra del 1990

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Barack Obama ha lanciato la sua campagna sul clima, ma a poche settimane dalla Cop 21, la conferenza sul clima prevista per il 7-8 dicembre a Parigi, ci sono ancora molti paesi che oggi emettono più gas serra rispetto a 25 anni fa.

Non a caso l’obiettivo della Conferenza di Parigi è ancora una volta concludere un accordo vincolante e universale sul Clima che sia accettato da tutti i paesi, per attuare, fra le altre cose una completa messa al bando dei famosi CFC (clorofluorocarburi), responsabili dell’allargamento del buco dell’ozono, entro il 2030 e ridurre le emissioni di alcuni gas serra, al di sotto delle soglie rilevate nel 1990.
A oltre 20 anni di distanza, quello che è stato fatto non basta. Molti paesi hanno ridotto anche fortemente le emissioni, ma non tutti i paesi l’hanno fatto, nonostante i dettami del Protocollo di Kyoto. Entrato in vigore nel 2005, il protocollo prevedeva la riduzione del biossido di carbonio e di altri cinque gas serra, (metano,ossido di azoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoruro di zolfo) in una misura non inferiore all’8,65% rispetto alle emissioni registrate nel 1985 entro il 2015.

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Agricoltura e gas serra nonostante Kyoto

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Nuova allerta delle Nazioni Unite su effetto serra e global warming, questa volta contenuto in una bozzadi 127 pagine che sintetizza l’ultimo rapporto del pannello intergovernativo dell’Onu (Ipcc) che a ottobre verrà presentato alla Conferenza sul Clima di Copenaghen.
Ancora una volta al centro del mirino le alte concentrazioni di gas serra – CO2, CH4 e N2O, ma anche i più pericolosi alocarburi – prodotti dall’antropizzazione del pianeta Terra e che il Protocollo di Kyoto ha più volte intimato di abbassare dell’8% rispetto al 1990. Perchè se i gas serra, esclusi gli alocarburi, sono prodotti dalla stessa natura, l’eccessiva presenza di questi gas in atmosfera, dovuta all’azione umana, porta con sé un lento ma progressivo riscaldamento globale. E un’impronta tutt’altro che secondaria è quella del settore agricolo e alimentare.
Se andiamo a indagare questo campo scopriamo che nonostante i moniti di Kyoto, il settore continua a produrre enormi quantità di CO2 equivalente, e in molti paesi come la Cina e l’India, quantità assai più elevate rispetto al 1990.

Esaminando i dati Faostat sui Big 10, cioè gli stati più popolosi del mondo scopriamo che solo in Argentina e Francia il settore agricolo emette oggi meno quantità di CO2 equivalente rispetto al 1990, mentre se consideriamo gli stati europei le cose paiono andare molto meglio.
Nel caso della Russia invece, oggi il terzo paese più popolato al mondo, il confronto con il 1990 è più complesso e meno veritiero, alla luce dei mutamenti geopolitici dovuti alla caduta della cortina di ferro.

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Kyoto non deve morire: primo podcast 2013 della SISSA

kyotoPer ascoltare il PODCAST clicca qui

LA VOCE DEL MASTER – Inizia Re post, il podcast del Master in Giornalismo Scientifico Digitale della Sissa di Trieste. Seguiteci ogni due settimane sulle pagine di Oggiscienza.

Che ne è stato del protocollo di Kyoto? La scadenza prevista per questo accordo era Dicembre 2012. Ma nel frattempo è stato prolungato senza variazioni fino al 2020 con l’accordo di Doha, per rispondere alle esigenze della crisi climatica. Ma cos’è successo esattamente a Doha? Lo abbiamo chiesto a Federico Antognazza, vice presidente di Italian Climate Network, che era presente all’ultima conferenza mondiale per il clima. Parliamo di Kyoto anche con Mauro Albrizio, responsabile europeo di Legambiente, che ci spiega l’iniziativa del Fondo Rotativo per Kyoto.

Con la rubrica Mr o Mrs Hyde conosceremo i lati nascosti di scienziati o scienziate che hanno una seconda vita oltre la ricerca. In questa puntata intervistiamo Giulio Peruzzi, professore di Fisica all’Università di Padova, che ha un’insolita passione per le arrampicate urbane.

La rubrica Orwell ci accompagnerà in un viaggio dal passato al futuro: quanto del nostro futuro c’era già nel passato? Il primo appuntamento è con Fahrenheit 451. Ne parliamo con Giampaolo Proni, ricercatore di Semiotica presso l’Università di Bologna e scrittore di fantascienza.

Spot the Book è il nostro consiglio di lettura per voi: ritorneremo sul tema dell’ambiente con Apocalypse Now di Luca Lombroso.

Infine la rubrica Il pangolino, che ci porta alla scoperta della natura e delle sue curiosità. In questa puntata parleremo degli animali che cambiano sesso.

Buon ascolto!