Due fratelli, una pompa a pressione, centomila euro di fatturato. Idrowash punta su Internet

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Una tecnologia innovativa che pulisce le superfici di edifici e aree urbane senza bisogno di agenti chimici. È questa l’idea alla base di Idrowash, la startup creata da due giovani veronesi di 29 e 31 anni, Alessandro e Marco Florio, che hanno fatto di necessità virtù, trasformando l’esigenza di sistemare la vecchia casa del nonno in un lavoro grazie a una innovativa idropulitrice.

Siamo abituati ad associare la parola startup a incubatori, business angel, contest e quant’altro, ma a quanto pare una buona idea non richiede necessariamente questo percorso per avere successo. “Tutto è cominciato un paio d’anni fa – ci racconta Alessandro – quando io e mio fratello abbiamo cominciato a sistemare la casa di nostro nonno. La casa era vecchia e le superfici andavano restaurate, ma le società a cui ci siamo rivolti chiedevano circa 60 mila euro e quindi abbiamo cercato di fare da noi, grazie a internet”. Alessandro e Marco cominciano a cercare in rete soluzioni alternative già operanti all’estero e individuano alcuni prototipi interessanti, ma loro vogliono qualcosa di più, e lo realizzano in soli 18 mesi: un sistema di pulizia che non facesse uso di sostanze chimiche che potrebbero rovinare i materiali più antichi.

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Misura il dolore dei pazienti con un software e la startup israeliana vola

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Medasense Biometrics, una società biomedicale israeliana, ha messo a punto un dispositivo che si chiama PMD100™, in grado di misurare l’intensità del dolore provato da una persona. La forma dello strumento ricorda quella di un manicotto ed è sufficiente infilarlo sul dito per ottenere la misura di pressione sanguigna, pulsazioni, sudorazione e temperatura. Le informazioni vengono raccolte attraverso una sonda che monitora i cambiamenti nei parametri fisiologici, sia prima che dopo l’assunzione di farmaci. Successivamente, un algoritmo, frutto di oltre 7 anni di ricerche, elabora i dati fisiologici e li converte in un “Index Pain”, un indice del dolore. Il tutto in maniera totalmente non invasiva, un processo semplicissimo.

Un’idea femminile

Dietro alla fondazione di Medasense c’è una donna: Galit Zuckerman, oggi CEO della società, laureata con lode in ingegneria all’università di Tel Aviv e con 15 anni di esperienza alle spalle nel campo dell’industria high-tech, passando per piccole startup e colossi come Nokia-Siemens. Durante questo suo percorso lavorativo certamente non comune, Galit si rende conto che il monitoraggio e la valutazione del dolore sono due ambiti assai promettenti nel settore del biomedicale, poichécapire con precisione quanto dolore sente il paziente aiuta gli operatori sanitari a inquadrare meglio le condizioni di salute del malato. Non è un caso se un dolore persistente è il motivo principale per il quale ci rechiamo dal medico. È così che nel 2008 nasce Medasense, che oggi, dopo 7 anni, è stata nominata “Innovative Medical Device Company of the Year”, per il 2015 del noto concorso “WOW” rivolto alle startup e promosso dalla Israel Advanced Technology Industries (IATI) Biomed Conference.

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