Nuove prospettive sui processi di sviluppo del suolo

Reblogged from Rivista Micron

Si è sempre pensato che le piante giocassero un ruolo principe nel mantenimento della fertilità del suolo condizionando l’azione dei suoi microrganismi. Un nuovo studio italiano condotto da un team internazionale guidato da ricercatori dell’Università di Milano e pubblicato su Isme Journal, una rivista del gruppo Nature, mette invece in luce che c’è un terzo attore che gioca un ruolo cruciale: lo stadio di sviluppo del terreno. Non è solo la pianta a influenzare la composizione della comunità microbica del suolo, che è uno dei fattori che contribuiscono alla sua fertilità, ma anche lo stadio dello sviluppo del suolo e dell’ecosistema suolo-pianta. È questa la combinazione alla base di una maggiore o minore fertilità del suolo.
Per ottenere questo risultato gli scienziati hanno scelto di studiare la morena del ghiacciaio artico Midtre Lovénbreen alle isole Svalbard, in Norvegia. La morena non è altro che l’accumulo di detriti rocciosi trasportati da un ghiacciaio in fase di deglaciazione. È stata esaminata in particolare la pianta pioniera Saxifraga oppositifolia, analizzando la composizione del microbiota associato al suo apparato radicale in suoli con diverso stato di sviluppo. “La scelta di questa zona è semplice: la morena di un ghiacciaio è l’ambiente perfetto per osservare una cronosequenza, cioè una sequenza di siti rilasciati dai ghiacci in tempi successivi e che possiamo datare.

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