Reblogged from Rivista Micron
Secondo un rapporto di Pew research, ai Millennials, o generazione Y – i ragazzi nati dal 1980 al 2000 – la parola “ambientalisti” non piace, anche se si ritengono comunque molto impegnati sul fronte della tutela del pianeta. Preferiscono la bici all’auto, amano mangiare bio e a km zero. Se si apre un sito web di crowdfunding qualsiasi per venire inondati da nuove startup green create da giovanissimi.
Che i giovani adulti siano più “green” dei propri genitori, i Baby Boomers – quelli cioè nati fra il 1946 e il 1965 circa – è diventato quasi un modo di dire. A suon di sharing economy, il messaggio che è passato un po’ ovunque negli ultimi anni è che questa è la generazione più verde della storia. Ma è proprio così? Se andiamo a scartabellare fra i principali studi sull’argomento ci accorgiamo che la risposta come spesso accade sta nel mezzo, forse perché essere “green” oggi è una questione complessa, che coinvolge sì la sfera dei trasporti, cioè scegliere i mezzi pubblici piuttosto che l’auto, ma anche l’alimentazione, la scelta di acquistare questo o quel marchio, il riciclaggio e il riuso, le abitudini e gli stili di vita legati ai consumi energetici.