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Il vaccino è servito. Come ha mostrato in maniera graficamente evidente il Wall Street Journal proprio qualche giorno fa, la diffusione dei vaccini negli Stati Uniti è stata decisiva per l’abbattimento di numerose malattie, specie infantili, a partire dagli anni Trenta fino a oggi.
Wired ha provato a prendere spunto dal noto giornale americano per raccontare l’impatto dei vaccini nel nostro vecchio continente, durante gli ultimi trent’anni, e una cosa è certa: i casi di morbillo, parotite, rosolia, pertosse, epatite A e B si sono quasi azzerati nella maggior parte degli stati europei. Per non parlare di malattie come la polio o la difterite, il cui impatto era già stato fermato in modo decisivo nei decenni precedenti. Certo, non in tutti i paesi si può dire di aver vinto, ma i grafici qui proposti mostrano molto chiaramente un abbattimento dei casi delle principali malattie infettive infantili, in particolare a partire dai primi anni 2000.
I dati sono quelli forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS) attraverso il database CISID, che permette di filtrare i dati che si desidera consultare per anno e per malattia. Noi abbiamo deciso di considerare qui i casi per 100 mila abitanti, in modo da fornire un termine di paragone più efficace fra i diversi stati europei.