Nulla a che vedere con il 2020. La stagione influenzale 2021-22 è iniziata a spron battuto, con molti più casi rispetto anche alle stagioni precedenti la pandemia. Lo mostra il primo rapporto epidemiologico InfluNet dell’Istituto Superiore di Sanità: nella 45sima settimana del 2021 si osserva un’incidenza di sintomatologia simil-influenzale pari a 4,2 casi per mille assistiti (erano 3,5 per 1000 la settimana precedente). Nella stagione 2019-20 (ultima in cui è stata osservata un’epidemia stagionale di sindromi simil-influenzali), in questa stessa settimana, il livello di incidenza era pari a 1,75 casi per mille assistiti.
A essere colpiti maggiormente sono i bambini al di sotto dei 5 anni di età in cui si osserva un’incidenza pari a 15,8 casi per mille assistiti. Nove le Regioni (Val d’Aosta, P.A. di Bolzano, P.A. di Trento, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Campania, Basilicata, Calabria, Sardegna) che non hanno ancora attivato la sorveglianza mentre alcune tra quelle in cui è attiva – Piemonte, Lombardia e Emilia-Romagna- registrano un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali sopra la soglia basale.