Si dà in qualche modo per scontato che l’uso dei social network impatti in maniera alienante sulla vita dei più giovani. Le evidenze confermano questa lettura, che fa dei social – paradossalmente – un mezzo per creare monadi impazzite invece che nodi della rete. Si parla spesso di isolamento, di mancanza di empatia, di valorizzazione dell’indifferenza. Tuttavia, non sono così noti i meccanismi clinici alla base dell’influenza negativa che i social media hanno sugli adolescenti, che pure sono importantissimi, dal momento che la salute mentale è uno dei maggiori problemi del nostro tempo. L’OCSE ha stimato che un europeo su sei soffra di una qualche forma di disagio mentale e che la probabilità che capiti a ognuno di noi una volta nella vita è del 50%.
A questo proposito uno studio pubblicato su The Lancet ha analizzato dati provenienti da Millennium Cohort Study del Regno Unito, che include 10.904 ragazzi di 14 anni, esaminando se l’uso dei social media è associato ai sintomi depressivi e alla prevalenza di molestie online, mancanza di sonno, autostima.