L’HIV in Africa, 30 anni dopo

APPROFONDIMENTO – Giampietro Pellizzer è un medico infettivologo, prestato in più occasioni a Medici con l’Africa Cuamm, uno di quelli che l’AIDS l’ha visto “nascere”, dalla fine degli anni Ottanta, e mettere in ginocchio un continente.

Due decenni di studio, progetti, strategie e negoziazioni con le realtà locali lo hanno convinto di una cosa: la principale sfida che dobbiamo affrontare per sconfiggere definitivamente l’HIV è ancora oggi strutturare delle strategie per portare i servizi alle persone, non solo aspettare le persone nei centri sanitari.

È il punto di partenza per porre le basi di una strategia di controllo concreta della malattia: convincere le persone a fare il test per l’HIV. Il primo degli obiettivi della strategia 90-90-90 delle Nazioni Unite per sconfiggere l’AIDS è fare in modo che entro il 2020 almeno il 90% della persone con HIV abbia fatto lo screening.

Ma siamo ben lontani da questo obiettivo. “In Tanzania il 5% della popolazione è sieropositivo ma solo il 70-80% dei sieropositivi conosce il proprio stato perché si è sottoposto al test” racconta Pellizzer a OggiScienza.

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