Alcol e droghe: nella preistoria servivano per comunicare

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Poco dopo la metà del XIX secolo, per Charles Baudelaire la droga nel suo tempo apparteneva “alla classe delle gioie solitarie”, fatta “per i miserabili oziosi”.

Un modo dunque per estraniarsi dalla realtà, godere edonisticamente dei viaggi che essa è in grado, nel migliore dei casi, di regalare.

Sembra però che a differenza dell’uomo moderno e poi contemporaneo, i popoli preistorici che abitavano la regione europea millenni prima di Baudelaire, facessero anch’essi uso di droghe, ma non semplicemente per il loro piacere edonistico. Alcol e droghe vegetali, come papaveri da oppio e funghi allucinogeni andò di pari passo con il sistema di credenze e rituali di sepoltura sacri di molte società del passato, in particolare per favorire la comunicazione tra mondo terreno e universo spirituale. Questo è quello che emerge da uno studio condotto daElisa Guerra Doce, una ricercatrice di stanza all’ Universidad de Valladolid, in Spagna, sul Journal of Archaeological Method and Theory.

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