Su Infodata abbiamo sottolineato molte volte: senza dati non è possibile monitorare l’impatto di genere delle politiche pubbliche. L’Italia ha la necessità di produrre più dati disaggregati per genere, soprattutto in vista degli ingenti prossimi investimenti. Nel Pnrr gli interventi mirati alle donne rappresentano solo l’1,6% del totale, mentre il 18,5% riguarda misure che potrebbero avere riflessi positivi, anche indiretti, nella riduzione dei divari a sfavore delle donne; mentre, per la parte restante degli interventi del PNRR (77,9%), la possibilità di incidere per ridurre divari di genere esistenti dipende in larga misura da come verranno tradotti in pratica questi finanziamenti.
Alla fine del 2020 fra Bologna e Roma è nato Period, un TinkTank (espressione inglese che potremmo tradurre come “centro studi operativo”) femminista con l’obiettivo di produrre ricerca, analisi, report basati sui dati di genere in particolare a livello locale, comunale, e definire policy per favorire il raggiungimento dell’equità di genere. Promotrici sette fondatrici provenienti da background differenti e città differenti. Durante il convegno “Dati per contare. Statistiche e indicatori di genere per un PNRR equo” co-organizzato dalla Regione Emilia-Romagna e Period Think Tank lo scorso 30 novembre, è stato presentato un rapporto che mappa per la prima volta (a nostra conoscenza) quali statistiche sono prioritarie e fra queste, di quali abbiano i dati disaggregati per genere e di quali no. Spoiler: la maggior parte dei dati e degli indicatori che aiuterebbero a monitorare l’impatto degli investimenti del Pnrr in ottica di genere sono ad oggi mancanti.