Covid-19, il rischio calcolato e gli effetti collaterali

Nell’agosto 2006 a Praga si tenne l’assemblea mondiale degli astronomi. Nessuno ricorda quella data, ma ci ha lasciato un’immagine famosa: la sala gremita di mani alzate. Si stava votando per decidere se Plutone dovesse essere o no considerato in futuro un pianeta.

È chiaro che non è la scienza a essere fatta “per alzata di mano”, non è il metodo a essere messo in questione. Si alza la mano per decidere quale indicatore valga più degli altri, quale debba diventare la vera unità di misura.

Per la prima volta dall’inizio dell’emergenza sanitaria Covid-19 in Italia il decisore politico non fa proprie le posizioni  della comunità scientifica, da sempre più scettica in fatto di riapertura. La chiave per capire l’espressione “Rischio Calcolato” usata da Giuseppe Conte per giustificare la riapertura dell’economia italiana non ha come focus la parola “rischio”, ma proprio il suo essere “calcolato”, concetto che nella nostra mente presuppone che suddetto rischio non sia solo “noto”, ma “considerato ai fini della decisione”.

Molte voci stanno sottolineando che non sappiamo chi ha calcolato questo rischio, e soprattutto come.

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