VITE PAZIENTI – Ombretta ha 35 anni quando scopre di avere un tumore al seno. È il 2005, e la diagnosi è dovuta a circostanze fortuite: un ginecologo le suggerisce di fare una mammografia, anche se all’epoca lo screening iniziava solo dopo i 50 anni. Le chiedo subito se aveva qualche familiarità (la mia mente torna alla scelta di Angelina Jolie), se si sentiva qualche strano nodulo al seno che la preoccupava, ma entrambe le risposte che ricevo sono negative. Ombretta si è sottoposta a una mammografia unicamente spinta dal suo ginecologo che, col senno di poi, le ha cambiato la vita. Ammalarsi di cancro al seno a 35 anni è molto raro, specie in assenza di familiarità, anche se non dobbiamo dimenticare che statisticamente una donna su 40 si ammalerà di cancro alla mammella prima dei 40 anni, una su 20 fra i 50 e i 69 anni e una su 25 dopo i 70 anni (dati AIOM 2019). Sono passati 14 anni, e Ombretta sta bene, vive la sua vita di libera professionista e da qualche anno si dedica anche al Crossfit, un misto di sollevamento pesi e fitness agonistico, a Velletri. Eppure poco dopo la diagnosi – di carcinoma duttale infiltrante allo stadio iniziale delle dimensioni di circa 1 cm – si è sottoposta a mastectomia del seno destro, a diversi cicli di chemioterapia e successivamente, dopo un anno, alla ricostruzione del seno con chirurgia estetica.