L’ultima Relazione europea sulla droga pubblicata in questi giorni dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze racconta che solo nel 2018 sono state individuate nel mercato 55 nuove sostanze psicoattive, appartenenti a diverse classi di stupefacenti: i cannabinoidi sintetici, gli stimolanti, gli oppiacei e le benzodiazepine. Ai primi posti fra queste nuove sostanze troviamo prodotti della classe dei cannabinoidi e degli oppiacei, ma dal 2014 si osserva che il numero di sostanze illecite a base di benzodiazepine è aumentato sensibilmente, rappresentando nel 2018 circa un ottavo del totale delle nuove sostanze rinvenute. Se a qualcuno di voi sembra di aver già sentito questo nome, si tratta della nota classe di psicofarmaci che come raccontavamo su Infodata lo scorso settembre, nel 2017 in Italia è risultata la prima voce di spesa fra i farmaci di classe C, cioè a carico del cittadino. Alcuni di questi medicinali sono venduti come versioni contraffatte di ansiolitici comunemente prescritti come alprazolam (alla base dello Xanax) e diazepam, utilizzando le reti di distribuzione esistenti nel mercato delle sostanze illecite; altri sono venduti online, talvolta con le loro denominazioni proprie, e commercializzati come versioni «legali» di medicinali autorizzati. Le conseguenze sulla salute non possono che essere pericolose perché ignote.
L’EMCDDA sta monitorando 28 nuove benzodiazepine, di cui 23 individuate per la prima volta in Europa negli ultimi cinque anni. Nel 2017 sono stati 3 500 o sequestri di queste sostanze, per un totale di oltre 2,4 milioni di unità: circa 27 chilogrammi di polvere, 1,4 litri di liquidi e 2 400 blotter contenenti nuove benzodiazepine.