Dal 15 aprile al 24 maggio 2019, in occasione della campagna elettorale che porta verso l’elezione del Parlamento europeo, Amnesty Italia conduce un monitoraggio sull’hate speech online analizzando i contenuti pubblicati su pagine Facebook e account Twitter dei candidati ai seggi italiani, col coinvolgimento degli attivisti del territorio nel ruolo di valutatori.
Emerge che:
🛑 Quasi 3 contenuti su 4 (74%) sul tema Rom pubblicati dai politici monitorati hanno un’accezione negativa.
🛑 Più di 1 un contenuto su 2 (58%) sul tema Rifugiati pubblicato dai politici ha un’accezione negativa.
🛑 Più di 1 un contenuto su 2 (57%) sul tema Minoranze religiose pubblicato dai politici ha un’accezione negativa.
🛑 Oltre 1 contenuto su 3 (36%) sul tema Povertà socio economica pubblicato dai politici ha un’accezione negativa.
🛑 Quasi 1 contenuto su 4 (22,5%) sul tema Donne pubblicato dai politici ha un’accezione negativa.
Proprio i giorni scorsi leggevo questo lungo articolo ben scritto apparso sul New Yorker dal titolo Modernity, Faith, and Martin Buber, e ripensavo a quel breve ma denso e profondo, e semplice libretto di Buber che è “Il Cammino dell’uomo“.
Così Hermann Hesse scriveva a Martin Buber: “Tra i suoi scritti, Il cammino dell’uomo è indubbiamente quanto di più bello io abbia letto. La ringrazio di cuore per questo dono così prezioso e inesauribile. Lascerò che mi parli ancora molto spesso”.
Il breve libro si può anche ascoltare su YouTube, letto e commentato da Moni Ovadia. Dura un’ora e mezza e vale la pena.
Lasciamo che ci parli.