VITE PAZIENTI – Lisa è al primo anno di scuola materna quando riceve la diagnosi di disturbo dello spettro autistico. Oggi ha nove anni e frequenta la terza elementare. Vive una vita relazionale piena, circondata da compagni di classe che le vogliono bene e la includono nelle loro attività. “Si rende conto di avere qualche difficoltà a scuola rispetto ai suoi compagni, ma non è ancora consapevole della sua condizione, nonostante noi in casa parliamo serenamente di autismo, anche con la sua sorellina più piccola”, mi racconta Daniela, la sua mamma.
“Forse arriverà il momento di parlarne più dettagliatamente a breve. O forse no, accadrà fra molto tempo. Quello che più conta è che Lisa è una bambina serena, anche se accanto alla sua vita familiare e scolastica vive anche una vita di visite mediche, logopedia, psicomotricità”.
La serenità di Lisa è la punta di un iceberg, l’immagine che emerge alla fine del puzzle. Dietro ci sono sforzi continui da parte della sua famiglia, per coordinare tutti gli aspetti, collocare i pezzi. Garantire il migliore dei supporti possibile a Lisa, per farla arrivare all’adolescenza e all’età adulta come una donna indipendente.