Dal 2010 al 2016 abbiamo assistito a una contrazione del personale dipendente sanitario, fra medici, infermieri e operatori sanitari. Secondo elaborazioni presentate nel rapporto OASI 2018 su dati della Ragioneria Generale dello Stato, fatto 100 il numero di dipendenti per ciascuna categoria nel 2010, sei anni dopo i medici assunti sono 94, gli operatori sanitari 96 e gli infermieri 98.
Le uniche eccezioni per quanto riguarda il personale infermieristico e medico sono l’Abruzzo, le Province Autonome di Bolzano e Trento, la Sardegna, la Valle d’Aosta e il Veneto , mentre la Basilicata e il Friuli Venezia Giulia presentano un incremento del solo personale infermieristico e l’Umbria del solo personale medico.
Non stupisce, dal momento che se dal 2006 al 2010 la spesa per il personale dipendente era cresciuta mediamente di quasi il 3% all’anno, dal 2011 al 2015 si è passati a una riduzione dell’1,2% del peso percentuale sulla spesa sanitaria complessiva.
Le regioni che hanno contratto maggiormente il numero di medici dal 2010 al 2016 sono il Molise, che oggi ha il 75% di medici che aveva nel 2010, il Lazio (84%) e a pari merito la Campania e la Calabria (87%). Riguardo al numero di infermieri, ad aver ridotto maggiormente le fila sono la Campania (89 infermieri nel 2016 sui 100 del 2010), la Calabria (91%), il Molise (93%) e il Lazio (93%).