Dialoghi socratici (sur)reali
[è tutto vero, soprattutto che la razionalità non vince quasi mai]
– A me sembra che il concetto di razza sia presente nelle tue considerazioni, o Eugippo.
– No che non sono razzista. Solo penso che non possano venire qua tutti quanti. Chi scappa dalla guerra ok, è un altro discorso. Purché non sia un delinquente.
– Ovviamente.
– Però anche là, mica possiamo accogliere tutti, se no come facciamo.
– Giusto. Però converrai con me – o Eugippo – che un italiano ha diritto di trasferirsi dove vuole, anche in Africa o in Pakistan. Anzi, spingiamo che i nostri ragazzi vadano all’estero.
– È così, o Socrate. È giusto fare esperienze.
– Tuttavia, riguardo all’accoglienza tu non ne fai un fatto di razza, ma di numero: in Europa non c’è spazio e lavoro per tutti.
– Esatto.
– Bene. Però mi concedi che in una situazione assurda, se tutti gli americani decidessero di venire in Europa, legalmente, potrebbero e non sarebbe ingiusto per te. Così come se tutti i tedeschi decidessero di venire a vivere in Italia o i danesi in Francia.
– Te lo concedo. Però l’americano ci arriva con l’aereo qua da noi e con il documento. E tedeschi e danesi sono europei quindi è legale che si spostino.
– Quindi, Eugippo, la ragione per cui secondo te gli extracomunitari vanno espulsi non è numerica, ma un fatto di documento.
– È così, o Socrate.
– Quindi di nazionalità.
– Esatto. Se arriva un americano nero mica gli dico di andare via. Purché non sia un delinquente.
– Ovviamente, certo.
Pic: Rene Magritte – La Victoire