In questi giorni è stata pubblicata su JAMA Pediatrics la prima revisione sistematica della letteratura scientifica a proposito del rischio di suicidi adolescenziali in relazione al proprio orientamento sessuale.
Il problema
Quello che è emerso è sconfortante: in trent’anni le cose non sembrano essere cambiate. La differenza di rischio di tentare il suicidio da adolescenti fra omosessuali e bisessuali è rispettivamente quattro e cinque volte maggiore rispetto ai giovanissimi eterosessuali, oggi come negli anni ottanta. Fra i ragazzi transessuali questo rischio è addirittura sei volte superiore rispetto ai coetanei eterosessuali.
Ma soprattutto, stando a quanto emerge, il problema oggi non è più il bullismo come in passato, ma la scarsa accettazione di sé, che passa attraverso la scuola e la famiglia. Nonostante i ragazzini di oggi vivano in un contesto culturale indubbiamente più aperto, basti pensare ai modelli presenti in molte serie TV dedicate a un pubblico giovane, non basta.
Il suicidio è la seconda causa di morte tra gli adolescenti, a livello mondiale. Secondo i datidell’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2016 sono stati 222 mila i suicidi in ragazzi dai 10 ai 29 anni in tutto il mondo: 94 mila donne e 127 mila giovani uomini. Inoltre, fra la popolazione generale il tentato suicidio è il principale fattore di rischio per un suicidio riuscito.