SALUTE – Chi per lavoro è costretto ogni giorno a fare sforzi fisici importanti ha il 18% di rischio di morte precoce in più per tutte le cause rispetto a chi fa un lavoro più sedentario. È quello che emerge da una recente meta analisi pubblicata sul British Medical Journal, che sul tema dei lavori fisicamente usuranti ha esaminato 17 studi per più di 190 000 partecipanti.
Secondo i ricercatori dell’Università di Amsterdam il motivo di questa disparità probabilmente riflette i diversi tipi di esercizio che le persone sono costrette a fare sul lavoro rispetto al tipo di attività fisica svolta nel tempo libero. Di mezzo c’è prima di tutto lo stress, poi il fatto che l’attività fisica non è tutta uguale e non necessariamente sforzo fisico significa benessere per il corpo
Secondo gli autori bisogna fare di più in termini di promozione della salute, per incoraggiare le persone che hanno un lavoro logorante nell’esecutivo a non lasciarsi ingannare pensando di fare sufficiente attività fisica.
Le linee guida internazionali sulla salute pubblica incoraggiano tutte le persone a dedicare mezz’ora al giorno a un’attività fisica da moderata a intensa per mantenersi in salute. Ricerche precedenti hanno dimostrato che è poco probabile che chi lavora in edilizia o compie altri lavori fisicamente impegnativi si eserciti nel proprio tempo libero.
Secondo le classificazioni di INPS , sono inclusi in questa categoria i lavori in galleria, cava o miniera, i lavori notturni e la conduzione di veicoli pesanti. Ma parliamo anche dei lavoratori impegnati all’interno di un processo produttivo in serie, con ritmo determinato da misurazione di tempi, sequenze di postazioni, ripetizione costante dello stesso ciclo lavorativo su parti staccate di un prodotto finale.
In questi casi i movimenti compiuti sul lavoro non sono gli stessi che si compiono quando si fa attività fisica nel tempo libero. “Uscire per una mezz’ora nel proprio tempo libero aumenta la frequenza cardiaca facendoci stare meglio, ma sul lavoro si svolgono una serie di sforzi fisici molto diversi” spiegano gli autori a The Guardian.
“Si lavora per almeno otto ore al giorno con periodi di riposo limitati, magari sollevando, facendo movimenti ripetitivi e maneggiando manualmente grossi carichi. La nostra ipotesi è che questo tipo di attività stia affaticando il sistema cardiovascolare invece di allenarlo”. Livelli elevati di attività fisica occupazionale provocano un innalzamento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna e spesso vengono eseguiti per lunghi periodi di tempo (spesso più di 40 ore alla settimana) e con tempi di recupero insufficienti.