APPROFONDIMENTO – Nei giorni scorsi il Nieman Lab – un progetto che studia l’evoluzione dei media nell’era di Internet- ha presentato una selezione di studi pubblicati nei primi quattro mesi del 2018 su come i giornalisti e le redazioni usino i social media. Sia per quanto riguarda il controllo delle notizie false che per interagire con il proprio pubblico. Risorse importanti per capire che direzione sta prendendo il mondo dell’informazione e fare mea culpa su alcuni grossi errori.
Quando i cittadini e giornalisti interagiscono su Twitter: Le aspettative sulle performance dei giornalisti sui social e le percezioni della parzialità dei media
Questo studio, pubblicato da ricercatori dell’Università di Vienna e della Universidad Diego Portales, esamina come i social media influenzano le percezioni del pubblico sulla serietà dei media. I risultati hanno mostrato chiaramente che interagire con il proprio pubblico su Twitter migliora la percezione del giornalista e dei media in generale.
Le persone che si aspettavano di interagire maggiormente con i giornalisti in modo positivo, contribuendo ad esempio a contestualizzare gli eventi di cronaca, erano più propense a interagire con loro su Twitter. Nel complesso, una maggiore relazione con i giornalisti su Twitter è associata a meno pregiudizi nei confronti dei media.
Fact-checking politico su Twitter: quando le correzioni hanno un effetto?
Questo articolo edito da un team di ricercatori della Cornell University, della Northeastern University e dell’università Hamad Bin Khalifa, indaga se e come le relazioni sui social possono contribuire a contenere il flusso di informazioni errate, anche qui considerando le interazioni su Twitter.
Risultato: gli utenti di Twitter sono più propensi ad accettare correzioni da parte di amici e individui che li seguono, meno se si tratta di affermazioni relative alla politica rispetto a qualsiasi altro argomento.
Gli autori hanno esaminato in due studi il modo in cui gli utenti di Twitter si correggono a vicenda. Per il primo, il team ha analizzato i tweet inviati tra gennaio 2012 e aprile 2014 a un utente che aveva fatto una dichiarazione errata sulla politica statunitense. I ricercatori si sono concentrati su come hanno risposto le persone che hanno visualizzato questi tweet. Spesso hanno segnalato l’errore e hanno fatto riferimento a un sito di fact-checking.
Nel secondo studio hanno setacciato manualmente Twitter cercando tweet pubblicati tra il 31 ottobre 2015 e il 3 febbraio 2016 che contenessero riferimenti link al sito di fact-checking Snopes.com. Hanno esaminato le interazioni tra gli utenti di Twitter che avevano fatto affermazioni imprecise e quelli che hanno segnalato errori.