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Per il momento si tratta di un prototipo testato su un gruppo di scimmie, ma i risultati sono assai promettenti anche per una futura implementazione sull’uomo. Si tratta di una nuova sedia a rotelle che utilizza un’interfaccia cervello-macchina (brain-machine-interfaces, o BMIs) che utilizza i dati dell’attività corticale per indurre il movimento meccanico.
Finora diversi gruppi hanno sviluppato interfacce simili, ma sempre per controllare arti artificiali singoli, mai per governare uno strumento complesso come una sedia a rotelle in movimento continuo nello spazio. È necessario infatti raccogliere i segnali emessi da centinaia di neuroni in due aree del cervello e tradurli in segnali elettrici che a loro volta inducono il movimento.