Nell’estate del 2025, due dei principali sviluppatori di intelligenze artificiali all’avanguardia, Anthropic e OpenAI, hanno intrapreso un esercizio senza precedenti di valutazione incrociata dei propri modelli pubblici, utilizzando test interni focalizzati su comportamenti potenzialmente disallineati o rischiosi. L’obiettivo di questa collaborazione è stato migliorare la comprensione delle “propensioni” delle AI a comportamenti problematici come la servilità eccessiva (sycophancy), la denuncia autonoma (whistleblowing), l’autoconservazione strategica, la cooperazione con usi umani impropri, nonché la capacità di sabotare le stesse valutazioni di sicurezza.
Autore: Cristina Da Rold
C’è chi prova a immaginare gli Usa con molte meno armi entro il 2040. In 5 punti
Secondo uno studio pubblicato nel 2025 su PNAS, in media le famiglie americana sarebbero disposte a pagare 744 dollari l’anno per ottenere una riduzione del 20% del tasso statale di violenza da armi da fuoco — una misura tangibile del costo sociale e psicologico di un problema che rimane una delle più gravi emergenze di salute pubblica negli Stati Uniti. La disponibilità a pagare da parte delle famiglie cresceva con l’aumentare del reddito familiare, con la valutazione del rispondente sulla gravità della violenza armata nella propria comunità ed era maggiore più alta era la probabilità di diventarne vittima. Le politiche statali variano ampiamente, e laddove vi sono leggi più permissive sull’acquisto e il porto d’armi troviamo tassi di mortalità più elevati.
Quando l’AI intercetta i tumori che sfuggono allo screening
Uno studio britannico, che ha analizzato oltre 130.000 mammografie del programma triennale di screening, ha mostrato come l’intelligenza artificiale basata su deep learning possa aiutare a identificare le donne con un rischio più elevato di sviluppare un carcinoma mammario “di intervallo”, ossia quei tumori diagnosticati tra due mammografie di screening. Applicato retrospettivamente, l’algoritmo è riuscito a riconoscere fino al 42% dei casi concentrandosi sul 20% delle donne con i punteggi di rischio più elevati.
I tumori di intervallo in genere hanno una prognosi peggiore rispetto ai tumori rilevati tramite screening, perché tendono a essere più grandi o più aggressivi. È quindi importante ridurre al minimo queste forme neoplastiche presenti in qualsiasi programma di screening.
Quante patatine fritte sono troppe per il rischio di diabete?
Un italiano su 5 con più di 70 anni ha sviluppato il diabete (quasi sempre di tipo 2), così come il 5% di chi ha meno di 50 anni. Solo nel nostro paese oltre quattro milioni di persone convivono con questa malattia, sempre più diffusa in tutto il mondo, perché nel caso del tipo 2 è legata agli stili di vita e la cui incidenza aumenta con l’età. Uno studio pubblicato su The Lancet nel 2023 avvertiva che, entro il 2050, il numero di persone con diabete nel mondo raggiungerà quasi il triplo dei casi attuali. Passeremo dai 529 milioni di casi di diabete del 2021 a oltre 1,3 miliardi entro il 2050. In nessun paese si prevede una riduzione nei prossimi trent’anni, e secondo i dati OMS nel mondo oltre 530.000 morti per malattie renali erano in realtà imputabili al diabete, mentre l’iperglicemia è responsabile di circa l’11% dei decessi per malattie cardiovascolari.
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