Da qualche mese ho iniziato a lavorare per il mensile Le Scienze a una serie di racconti e storie sulla salute mentale in Italia. Che cosa vuol dire oggi entrare nel sistema di cura, quali enormi problemi questo sistema si trova ad affrontare, le sfide, le contraddizioni, le ingiustizie.
Con questo lungo articolo su Le Scienze di Maggio (da oggi in edicola) iniziamo questo racconto parlando dei numeri dei servizi a partire dal tema del “no restraint”, ossia di quell’approccio alla gestione del malato che NON LEGA.
In questo articolo ho parlato con diverse persone in reparti che seguono questo approccio, e spero che troverete interessante tutto questo come l’ho trovato importante io.
Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi pubblicheremo sul sito de Le Scienze tante altre storie, dati, problemi che chiaramente qui sono rimasti fuori. Il primo articolo parlerà della salute mentale in tribunale. Poi parleremo di carcere, e poi di entreremo nella clinica, con che cosa significa gestire ad esempio un certo disturbo, ecc ecc.
Inutile dire che ringrazio la redazione de Le Scienze per la sempiterna disponibilità e lo spazio, e che qualora abbiate spunti per ulteriori approfondimenti, potete scrivermi.
Ho appena letto l’articolo, e vorrei rigraziarLa per l’attenzione al tema, che penso sia importantissimo su diversi piani, sia perché tocca molto direttamente il modo in cui vediamo (e trattiamo) le persone, sia perché riguarda la struttura stessa della nostra società, e le sue possibilità future. È una questione tanto cruciale quanto complessa, e sono felice Le sia stato concesso di pubblicare una serie di articoli a riguardo. Ci siamo incontrati “virtualmente” in un altro luogo della rete, e sono certo che il Suo profilo decisamente eclettico permetterà di avere una prospettiva non meramente quantitativa.
Grazie ancora.
Caro Mauro, la ringrazio davvero per queste belle parole. C.
Sono sentite e fondate, nessun bisogno di ringraziamenti.