Stando a sentire gli industriali che vi si stanno dedicando – per esempio Mosa Meat, la start-up olandese che produce hamburger in laboratorio – la possibilità di produrre carne artificialmente, in laboratorio, liberando gli animali da questa mannaia, è sempre più concreta. Il parere dei ricercatori è invece più cauto: permangono ancora troppi ostacoli tecnici dovuti alla mancanza di un’adeguata ricerca di base, che è conseguenza di investimenti troppo scarsi da parte del mondo accademico e delle istituzioni. Negli ultimi due anni, le start-up di “clean meat” hanno raccolto decine di milioni di dollari da miliardari come Bill Gates e Richard Branson e dai giganti dell’agricoltura Cargill e Tyson. Eppure, nonostante il crescente interesse commerciale i critici sostengono che l’industria non ha molte delle competenze scientifiche e ingegneristiche necessarie per produrre carne artificiale davvero di qualità a prezzi di mercato. C’è poi l’eterno problema di questi casi: i progressi fatti dalle ditte commerciali sono spesso protetti come segreti commerciali.