Quali sono le grandi paure del mondo? L’Europa pare indecisa

Nel complesso il cambiamento climatico è ancora la principale paurafra i 26 paesi considerati nel sondaggio di Pew Research pubblicato in questi giorni. Il 67% degli intervistati dichiara di avere coscienza del fatto che è questa la principale minaccia che dobbiamo affrontare, anche se non distanzia di molto gli altri due principali timori: l’ISIS (che preoccupa il 62% degli intervistati nel mondo) e i cyberattacchi da parte di altri paesi, che preoccupano il il 61% dei partecipanti al sondaggio. Quest’ultima paura è in grande crescita: solo in un anno la percentuale di chi ha sottolineato questo aspetto è aumentata del 7%.

La buona notizia è che dal 2013 abbiamo registrato un aumento significativo di persone che percepiscono l’urgenza di fare qualcosa contro il cambiamento climatico. È diminuita invece la quota di persone che percepisce come minaccia l’ISIS (siamo passati dal 66% del 2017 al 62% del 2018).
Sicuramente la posizione politica ha un suo peso, anche in Europa. I sostenitori di alcuni partiti populisti di destra sono meno preoccupati degli altri del cambiamento climatico. In Germania per esempio chi dichiara un’opinione favorevole di Alternative for Germany (AfD) mostra una probabilità di 28 punti percentuali più bassa di affermare che il cambiamento climatico sia una grave minaccia per il proprio paese rispetto a chi non supporta quella parte politica. Differenze importanti su questo tema emergono anche tra sostenitori e non di UKIP nel Regno Unito, del Fronte Nazionale francese, del Partito per la Libertà (PVV) nei Paesi Bassi.
Viceversa, chi ha una posizione politica più a destra sia in Europa che in Nord America è maggiormente preoccupato per l’ISIS: differenze di oltre 20 punti percentuali nei Paesi Bassi, in Canada, negli Stati Uniti e in Svezia.

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Una risposta a "Quali sono le grandi paure del mondo? L’Europa pare indecisa"

  1. luigi bertuzzi 13 Feb 2019 / 11:35

    Sapendo che …
    … A Bruxelles a fine gennaio decine di migliaia di persone, per lo più giovani, hanno manifestato sotto lo slogan “Cambiamo il sistema, non il clima” …
    Fonte: https://comune-info.net/2019/02/ribellarsi-allordine-delle-cose/
    la vera cosa che mi sembra sia da temere è l’incapacità di capire che “il clima si può salvare adeguando il sistema”.
    Non siamo stati educati a ragionare in termini di sistema.
    Si poteva iniziare a farlo quando la diffusione dei primi Personal Computer è stata sostenuta da letteratura del tipo dispense “Computer No Problem” …. ma sarebbe troppo lungo dire perché … e gli organi d’informazione non se ne sono mai occupati.
    Avrebbero potuto recare danno agli interessi del mercato 😦

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