Il 93,3% dei migranti irregolari che sono sbarcati sulle coste italiane nel 2017 è stato sottoposto a osservazione sanitaria: 111.361 persone controllate su 119.369 (dato UNHCR ). Nel 2016 era stato controllato il 94,5% dei migranti, nel 2015 l’86,5% e nel 2014 l’83,3%. Ma il dato principale è che ancora una volta tra le condizioni osservate all’arrivo, troviamo al primo posto le parassitosi cutanee, come scabbia e pediculosi, che altro non sono che condizioni legate alla promiscuità e alla scarsa igiene sia nei luoghi di partenza che durante il viaggio. Oltre alla disidratazione, alle sindromi febbrili non accompagnate da altri sintomi e alle congiuntiviti, le condizioni osservate nei migranti riguardano frequentemente traumatismi, ustioni chimiche, ferite da armi da fuoco e intossicazioni per esposizione a vapori tossici nelle stive. Ma soprattutto esiti traumatici e psichiatrici, connessi a torture e violenze intenzionali, subite o nel Paese di origine o nel percorso migratorio, che si traducono in depressione, disturbi di adattamento,disordini post-traumatici da stress e stati d’ansia.
Sono questi i dati che emergono dalla Relazione sulle attività svolte dagli USMAF-SASN del Ministero della Salute nell’anno 2017 , che chiariscono ancora una volta che non bisogna avere paura del migrante che arriva sulle nostre coste.