L’ultimo rapporto annuale di Istat racconta un paio di aspetti della scuola italiana di cui si parla poco: quanto le scuole siano effettivamente in rete, associandosi per collaborare a progetti di vario tipo, e come si articola realmente la partecipazione delle famiglie alle attività scolastiche, anche in termini finanziari.
La peculiarità è che il nord batte ampiamente il sud quanto al fare rete per potenziare le attività di orientamento, di formazione degli insegnanti e di integrazione, ma nel Meridione pare si riesca a fare molta più rete con le famiglie, che sono molto più partecipi sopratutto nelle attività scolastiche, nel recarsi ai colloqui con gli insegnanti e nelle attività collegiali.
A livello nazionale, nel 2015, circa l’85 per cento delle scuole, dalle elementari alle superiori, partecipa ad almeno una rete, e il 17% di quelle del primo ciclo (elementari e medie) e il 25% di quelle del secondo (scuole superiori) dichiara di prendere parte a 5-6 reti. Il sud però sfrutta molto meno questo tipo di occasione rispetto al nord: una scuola su 5 non ha nemmeno una classe che partecipa ad almeno una rete, e un altro 50% dichiara di partecipare solo a 1-2 reti.
Come si evince dal grafico, il Meridione presenta valori molto al di sopra della media nazionale di scuole, mentre il nord-est, l’area geografica dove le scuole sono più attive in questo senso, mostra valori molto maggiori rispetto alla media nazionale di scuole che partecipano a più di 5 reti, e valori molto minori di le scuole che non partecipano ad alcuna rete.