L’AI sta riscrivendo le regole dell’oncologia per i target “impossibili”

Un articolo publicato su Nature Biotechnology propone un cambio di paradigma: una nuova tassonomia dei bersagli da aggredire e più dati aperti

Per decenni, la ricerca contro il cancro ha dovuto fare i conti con un ostacolo insormontabile: una vasta categoria di bersagli tumorali considerati “inattaccabili” dai farmaci esistenti fino a quel momento. Grazie agli ultimi progressi dell’intelligenza artificiale (AI), questa barriera si sta iniziando a sgretolare. La sua capacità di prevedere strutture proteiche, analizzare sistemi biologici complessi e guidare la progettazione di nuove molecole non ha infatti precedenti. Un recente lavoro pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Biotechnology, descrive come l’integrazione tra l’AI e le nuove modalità terapeutiche stia aprendo la strada a un’era di profonda trasformazione.

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Linfomi: i grandi progressi delle terapie degli ultimi anni

Tra i pazienti che hanno ricevuto diagnosi di linfomi si registrano le più alte percentuali di sopravvivenza a lungo termine e di possibilità di guarigione, grazie a terapie farmacologiche sempre più mirate ed efficaci, che hanno migliorato le prospettive anche nei casi più aggressivi della malattia.

I linfomi sono tumori del sistema linfatico, dovuti alla proliferazione incontrollata dei linfociti, cellule del sistema immunitario deputate alla difesa dell’organismo prevalentemente contro virus e batteri. Nella maggior parte dei casi la malattia si manifesta nei linfonodi, anche se può coinvolgere anche altri tessuti e organi, tra cui per esempio l’intestino. Un sintomo tipico è l’ingrossamento dei linfonodi (in particolare nella zona del collo), anche se non è automaticamente indice di tumore: in circa l’80% dei casi un linfonodo ingrossato è dovuto a un’infezione o a cause diverse da un tumore. Altri sintomi includono febbre serotina (che si presenta alla sera), calo del peso anomalo e sudorazione notturna.

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I progressi contro il tumore al polmone

Il tumore del polmone è il terzo tipo di cancro più frequente in Italia, nonché la prima causa di morte oncologica negli uomini e la terza nelle donne. La sua diffusione è dovuta principalmente al tabagismo: circa l’85% delle diagnosi è legato al fumo, in assenza del quale il cancro al polmone sarebbe un tumore raro. Quanto alla mortalità, le statistiche evidenziano che, se il tumore è asportato al primo stadio, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è intorno al 90%. Nella maggior parte dei casi i tumori polmonari sono però diagnosticati quando la malattia è già in fase avanzata. Per questi motivi, per migliorare le opzioni contro il tumore del polmone è fondamentale agire su tutti i fronti: dalla prevenzione primaria alla diagnosi precoce fino alle terapie. Come stanno progredendo le ricerche su questo tipo di cancro? Ne parliamo in occasione della Giornata mondiale del tumore del polmone, che cade il primo di agosto di ogni anno.

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