Nei primi giorni di luglio 2025, una notizia pubblicata dal prestigioso Grantham Institute dell’Imperial College di Londra ha suscitato scalpore: durante la prima ondata di caldo dell’estate (23 giugno – 2 luglio), in alcune grandi città europee si sarebbe registrato un numero di decessi triplo rispetto a quanto ci si aspetterebbe in assenza dei cambiamenti climatici. Tra le città osservate, Milano risultava al primo posto in Europa per frazione di decessi attribuibili ai cambiamenti climatici di origine antropica.

La notizia è stata rilanciata da numerosi media internazionali, ma una lettera pubblicata da Paola Michelozzi e colleghi su Epidemiologia e Prevenzione, la rivista dell’Associazione Italiana di Epidemiologia ha riportato alcune incongruenze: i dati delle anagrafi italiane e del sistema di sorveglianza nazionale non riportavano, per lo stesso periodo, aumenti significativi della mortalità.
Perché?