Le guerre portano più cancro

Tra il 1949 e il 1989, l’Unione Sovietica ha condotto oltre 450 test nucleari – atmosferici, al suolo e sotterranei – in vaste aree del Kazakhstan, allora una delle repubbliche federate a Mosca. La popolazione locale, tenuta completamente all’oscuro di quanto stesse avvenendo, venne successivamente tenuta in osservazione in uno studio, il cui scopo dichiarato, ma falso, era il monitoraggio della brucellosi, una malattia infettiva. Si stima che fino a 1,5 milioni di persone siano state esposte alle radiazioni emesse nel corso di tal test, con effetti anche cancerogeni, osservati per decenni. Oggi la regione è ancora fortemente radioattiva, a più di trent’anni dall’ultimo test.

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Fertilità: sì, l’inquinamento incide sul ciclo mestruale. Il primo grande studio. 

Il ciclo mestruale nonostante siano una componente fondamentale della salute e della vita di miliardi di persone, resta ancora oggi un tema spesso trascurato nella ricerca scientifica. È raro che le mestruazioni vengano considerate nella ricerca epidemiologica ambientale, e ancora più raro che si indaghino i potenziali effetti di inquinanti atmosferici sulla salute del ciclo mestruale. In questo contesto, uno studio recentepubblicato nientemeno che su The Lancet Planetary Health e condotto su una vasta coorte internazionale di utenti dell’app Clue – una piattaforma digitale per il monitoraggio mestruale – ha esaminato, per la prima volta, l’associazione tra l’esposizione al particolato fine (PM2.5) e la regolarità del ciclo mestruale.

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