Ribonucleasi nelle malattie genetiche rare: quale ruolo per questi enzimi?

Uno sguardo sulla letteratura recente suggerisce la possibilità di nuovi approcci di ricerca

Un’analisi pubblicata su Genes & Diseases accende i riflettori su un protagonista finora poco celebrato nella genesi delle malattie genetiche rare: le ribonucleasi (RNasi). Questi enzimi essenziali, noti per il mantenimento del metabolismo dell’RNA, si rivelano attori centrali in un ampio spettro di patologie umane. Quando alterate da mutazioni genetiche, le RNasi perdono la loro capacità di regolare la dinamica dell’RNA, dando origine a disfunzioni neurologiche, legate alla crescita, ematopoietiche e mitocondriali.

Si rivelano al centro di un ampio spettro di disordini mendeliani, quelle malattie genetiche che seguono la modalità di ereditarietà monogeniche, dovute alle mutazioni di un singolo gene. Tra le malattie più note associate a difetti delle RNasi figurano la sindrome di Aicardi-Goutières, la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), la sindrome di Perlman e l’oftalmoplegia esterna progressiva.Esplorare le mutazioni delle RNasi negli organismi offre quindi approfondimenti sulle malattie mendeliane, facilitando la dissezione molecolare dei percorsi patologici e lo sviluppo terapeutico.

CHE COSA EMERGE DALLA REVISIONE

Questa revisione esplora come i piccoli RNA non codificanti, i miRNA, i piRNA e altre classi di RNA dipendano dalla regolazione delle RNasi per la loro biogenesi e il loro turnover. Nelle malattie neurologiche, la perdita della funzione delle RNasi interrompe la traduzione neuronale asimmetrica, interferisce con la sorveglianza immunitaria e ostacola i meccanismi di clearance dell’RNA, portando a neuroinfiammazione e disfunzione sinaptica. Nei disturbi della crescita, le mutazioni interrompono un asse di segnalazione, promuovendo una proliferazione cellulare incontrollata e la crescita eccessiva degli organi. Nel sangue, le mutazioni delle RNasi compromettono il mantenimento dei telomeri e la maturazione dei ribosomi, compromettendo il rinnovamento delle cellule staminali emopoietiche.

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