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(mio) Una revisione pubblicata nientemeno che su The Lancet Planetary Health, ci dice che se prolungate, le riduzioni dei prezzi mirate a frutta e verdura (e potenzialmente ad altri alimenti più sani) potrebbero portare a cambiamenti significativi negli acquisti e nei consumi di questi prodotti, sufficientemente sostanziali da produrre benefici per la salute. Ma al tempo stesso non è chiaro se comprando più frutta e verdura smetteremmo sul serio di mangiare cibo meno sano. Al momento infatti non vi sono prove convincenti di eventuali effetti negativi su altri acquisti o consumi derivanti dalla riduzione dei prezzi di frutta e verdura o di altri alimenti considerati “sani”. In ogni caso la domanda che resta aperta è su chi deve ricadere il costo dell’abbassamento del prezzo di frutta e verdura: non certo sui produttori, molti dei quali specie chi lavora nel biologico, faticano a stare a galla.