Cauto ottimismo per un nuovo farmaco contro la schizofrenia

“Un nuovo ottimismo per la cura della schizofrenia?” titola il commento a un articolo pubblicato su “The Lancet” a gennaio. È probabile. La rivista ha infatti pubblicato i risultati promettenti di uno studio di fase 3 (una fase molto avanzata del percorso della sperimentazione di un farmaco su soggetti umani) su KarXT, un agonista dei recettori muscarinici, che ha ridotto significativamente i sintomi psicotici acuti nelle persone con schizofrenia.

“L’entusiasmo è dato dal fatto che si tratta della prima molecola che supera la fase 3 della sperimentazione raggiungendo gli obiettivi primari senza i noti, pesanti effetti collaterali dei normali antipsicotici”, spiega a Le Scienze Giorgio Pigato, psichiatra presso l’Azienda ospedaliera dell’Università di Padova, che da trent’anni si occupa anche di ricerca farmacologica sulla schizofrenia.

“Non possiamo ancora dire che questo farmaco funzioni meglio di quelli attualmente in commercio nel gestire la schizofrenia: per fare questa affermazione bisognerà attendere i risultati degli altri studi con KarXT, peraltro già in corso”, spiega Pigato. “La grande novità che genera entusiasmo è che si è visto che questo farmaco, caratterizzato da un meccanismo di azione diverso rispetto agli antipsicotici finora in uso, porta ottimi risultati con minori effetti collaterali. Trattandosi di uno studio randomizzato positivo, l’ottimismo, seppur sempre cauto fino a prova contraria, è giustificato.”

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