Studiare i processi immunitari di una malattia completamente nuova richiede molta ricerca scientifica. In due anni siamo riusciti a capire molte più cose su SARS-CoV-2 di quanto abbiamo mai compreso nello stesso breve periodo a proposito di altri virus. Abbiamo ormai capito per esempio che parlare di immunità di gregge per SARS-CoV-2 ha poco senso. Come non esiste un’immunità di gregge per l’influenza che arriva diversa ogni anno – concorda chi studia la malattia da due anni – non esisterà un’immunità di gregge per questo nuovo Coronavirus o comunque sarà difficile da raggiungere con un virus che cambia frequentemente. Ma questo non significa che non riusciremo a conviverci con il tempo: gli scienziati oggi hanno compreso i meccanismi del sistema immunitario che possono aiutare a individuare i soggetti veramente a rischio di sviluppare una forma grave di malattia; abbiamo farmaci che funzionano molto bene come gli anticorpi monoclonali e i nuovi antivirali, e abbiamo vaccini che comunque riescono nella maggior parte dei casi a evitare l’aggravarsi della malattia.
Poi, come i governi e le autorità sanitarie hanno saputo, sanno e sapranno tradurre in pratica ciò che la scienza ha scoperto, è faccenda ben più articolata.